Le normative vigenti sono perentorie in materia. Sono diversi anni oramai che il legislatore ha limitato la libertà di scelta per la modalità di pagamento a seconda del tipo, e di importo, di polizza.
La diffusissima e consueta polizza Rc Auto mantiene la possibilità di essere pagata in contanti indipendentemente dal suo importo, salvo quanto previsto dall’ultima Legge di Bilancio 2020 che dal primo luglio prossimo fissa il tetto massimo ad € 2.000,00 (prima era € 3.000,00) per ogni trasferimento di denaro contante. Questo per favorire i pagamenti tramite ausilio di bancomat, carte di credito, bonifici e assegni.
Attenzione: ogni trasgressione potrà essere punita con sanzioni che vanno da € 3.000,00 ad € 50.000,00.
Le polizze così dette “rami elementari” (tutti i contratti non Rc Auto e non rientranti nella categoria vita) potranno continuare ad essere pagate in contanti se il loro premio annuo non supera gli € 750,00. Importante precisare che l’importo totale da conteggiare dev’essere annuale e non a rata. (Es. una polizza da € 380,00 a semestre non può essere pagata in contanti tenuto conto che, in questo caso, il premio annuale arriva ad € 760,00 sforando il suddetto limite).
Infine, tutte le polizze vita non possono essere pagate per nessun motivo in contanti. In questo caso subentra con fermezza anche la normativa “antiriciclaggio” che preclude un regolamento molto rigido che consente ogni transazione solo ed esclusivamente con assegni bancari o circolari, bonifici e moneta elettronica. Prevedibile pensare e sostenere che questa necessità sia sorta per tentare di escludere accantonamenti o accumuli di patrimoni derivanti da attività illecite o di evasione.
L’argomento è sempre in continua evoluzione e anche in questo caso solo grazie ad un intermediario sempre aggiornato ed adeguatamente formato si può escludere il rischio di multe e reati, anche penali, come il riciclaggio.
